Biscuits
Voglia di biscotti e tra le tante ricette del Pellegrino Artusi trovo ben 3 ricette di pasta frolla. Ho deciso mi lancio nella ricetta che meglio si adatta alla mia idea di biscotti morbidi e friabili.....la ricetta B.
Ricetta numero 589 tratta da:"la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi.
Ingredienti
farina, grammi 250.
burro, grammi 125.
zucchero bianco, grammi 110.
uova intere, n. 1 e un tuorlo.
"Se volete tirar la pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero
pestatelo finissimo (io mi servo dello zucchero a velo) e mescolatelo
alla farina; e il burro, se è sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima,
con una mano bagnata, sulla spianatoia. Fate di tutto un pastone
maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti vi si brucia, come
dicono i cuochi; perciò, per intriderla, meglio è il servirsi da
principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo fate pure un
giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e cotta migliora
col tempo perché frolla sempre di più. Nel servirvene per pasticci,
crostate, torte, ecc., assottigliatela da prima col matterello liscio e
dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato la parte che deve
stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo. Se vi servite dello zucchero
a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se in ultimo restano dei
pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino bianco o di marsala,
il quale serve anche a rendere la pasta più frolla."
Ingredienti per i biscotti
pasta frolla
marmellata di lamponi (o albicocche, pere, more......)
zucchero a velo
Su un ripiano infarinato e con l'aiuto di un mattarello appiattire la pasta frolla fino allo spessore di 1/2 cm circa. Ricavare un numero pari di biscotti della forma desiderata (io il cuore).
In metà biscotti praticare un foro con una forma più piccola. Mettere in frigo per 1/2 ora circa
Assemblare i biscotti nel seguente modo:
posare delicatamente il biscotto senza foro su una teglia ricoperta di carta forno, posare al centro di ogni biscotto 1 cucchiaino di marmellata, ricoprire con il biscotto forato e mettere in forno già caldo a 180° per 12/15 minuti.
Togliere dal forno e quando saranno freddi cospargere di zucchero a velo
tirar la
pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero pestatelo finissimo (io mi
servo dello zucchero a velo) e mescolatelo alla farina; e il burro, se è
sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima, con una mano bagnata, sulla
spianatoia. Il lardo, ossia strutto, badate che non sappia di rancido.
Fate di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti
vi si brucia, come dicono i cuochi; perciò, per intriderla, meglio è il
servirsi da principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo
fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e
cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più. Nel servirvene per
pasticci, crostate, torte, ecc., assottigliatela da prima col
matterello liscio e dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato
la parte che deve stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo. Se vi
servite dello zucchero a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se
in ultimo restano dei pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino
bianco o di marsala, il quale serve anche a rendere la pasta più
frolla.»
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/artusi/pasticceria/la-pasta-frolla.html
Copyright © Alimentipedia.it
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Se volete tirar la
pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero pestatelo finissimo (io mi
servo dello zucchero a velo) e mescolatelo alla farina; e il burro, se è
sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima, con una mano bagnata, sulla
spianatoia. Il lardo, ossia strutto, badate che non sappia di rancido.
Fate di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti
vi si brucia, come dicono i cuochi; perciò, per intriderla, meglio è il
servirsi da principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo
fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e
cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più. Nel servirvene per
pasticci, crostate, torte, ecc., assottigliatela da prima col
matterello liscio e dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato
la parte che deve stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo. Se vi
servite dello zucchero a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se
in ultimo restano dei pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino
bianco o di marsala, il quale serve anche a rendere la pasta più
frolla.»
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/artusi/pasticceria/la-pasta-frolla.html
Copyright © Alimentipedia.it
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Se volete tirar la
pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero pestatelo finissimo (io mi
servo dello zucchero a velo) e mescolatelo alla farina; e il burro, se è
sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima, con una mano bagnata, sulla
spianatoia. Il lardo, ossia strutto, badate che non sappia di rancido.
Fate di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti
vi si brucia, come dicono i cuochi; perciò, per intriderla, meglio è il
servirsi da principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo
fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e
cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più. Nel servirvene per
pasticci, crostate, torte, ecc., assottigliatela da prima col
matterello liscio e dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato
la parte che deve stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo. Se vi
servite dello zucchero a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se
in ultimo restano dei pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino
bianco o di marsala, il quale serve anche a rendere la pasta più
frolla.»
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/artusi/pasticceria/la-pasta-frolla.html
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Se volete tirar la
pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero pestatelo finissimo (io mi
servo dello zucchero a velo) e mescolatelo alla farina; e il burro, se è
sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima, con una mano bagnata, sulla
spianatoia. Il lardo, ossia strutto, badate che non sappia di rancido.
Fate di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti
vi si brucia, come dicono i cuochi; perciò, per intriderla, meglio è il
servirsi da principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo
fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e
cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più. Nel servirvene per
pasticci, crostate, torte, ecc., assottigliatela da prima col
matterello liscio e dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato
la parte che deve stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo. Se vi
servite dello zucchero a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se
in ultimo restano dei pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino
bianco o di marsala, il quale serve anche a rendere la pasta più
frolla.»
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/artusi/pasticceria/la-pasta-frolla.html
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